Naturale o convenzionale?

La cura dei capelli è importante per donne e uomini che desiderano una chioma scintillante e piena di salute. Ma come raggiungere questo obiettivo?

Un aspetto fondamentale è l'alimentazione. Il cibo che mangiamo è lo stesso che nutre i nostri capelli che sono ghiotti di frutta e verdura.

In commercio troviamo moltissimi prodotti tuttavia la maggior parte di questi è un prodotto industriale, che contiene materiali chimici che non si accordano bene né alla salute dei capelli, né a chi sceglie di vivere in maniera più ecocompatibile.

Ma tu sai scegliere il prodotto giusto? Avevamo già parlato di come riconoscere e selezionare prodotti bio in questo articolo

Oggi approfondiamo l'argomento con uno sguardo più profondo alla cura dei capelli.

Se li conosci li eviti

Quali sono i materiali e gli elementi che dovresti evitare? Conosciamoli insieme. Al termine di questa guida sarai in grado di riconoscerli e magari evitarli!

Nanotecnologie

Le nanotecnologie sono materiali così piccoli, usati in quantità così ridotta, che i controlli li ignorano. Sono le nanoparticelle e ormai sono ovunque, negli alimenti, nei cosmetici, nell’elettronica e nei vestiti.  Ma sono davvero innocue per la salute e l’ambiente?

Fonte: Altroconsumo.it

Nanodimensioni
Quando si parla di nanotecnologie si parla di materiali strutturati alla dimensione del miliardesimo di metro. Si parla di scala molecolare, addirittura atomica. Per avere un’idea, basta pensare che il diametro di un nanotubo in carbonio misura 1,3 nanometri. Come termine di paragone, possiamo rapportarlo al diametro di un capello, che misura circa 50.000 nanometri.

A queste dimensioni, i metalli cambiano completamente proprietà: il carbonio diventa centinaia di volte più resistente dell’acciaio, l’oro fonde a temperatura ambiente e l’alluminio rischia di esplodere. Soprattutto, la possibilità di utilizzare materiali in una scala che è la stessa del Dna e dei virus apre enormi possibilità di applicazione. Proprio le dimensioni delle nanoparticelle, però, destano anche preoccupazioni per i possibili effetti sulla salute e sull’ambiente: le loro dimensioni ridotte, infatti, le rendono potenzialmente più attive sulle cellule degli organismi. Apportano sicuri benefici, certo, ma probabilmente ancora non ci si è soffermati abbastanza sui loro rischi.

Dove sono e perché
Le nanotecnologie vengono ormai utilizzate negli ambiti più diversi. Ecco alcuni settori dove è possibile trovarle.
- Alimentare. Attualmente l’industria alimentare le studia per migliorare il valore nutritivo dei cibi, la loro qualità o per esaltarne il gusto. Hanno grandi potenzialità nel prolungare la conservazione dei prodotti confezionati e per migliorare le performance in termini di costi-benefici nei processi produttivi.

- Cosmetico. Nanoparticelle di diossido di titanio e ossido di zinco sono utilizzate per le loro proprietà protettive nelle creme solari. È possibile trovare nanotecnologie nei dentifrici per denti sensibili e nelle creme antirughe con effetto anti-age, nei prodotti per capelli soprattutto nei pigmenti per la colorazione.

- Elettronico. Le nanoparticelle sono utilizzate all’interno di molti prodotti elettronici. Vengono adoperate nella costruzione di schermi, display, chip di memoria, processori, hard disk e altre componenti interne dei dispositivi.

- Sportivo. Quello delle attrezzature sportive è uno dei settori che le utilizza di più. Per rendere racchette da tennis e biciclette più leggere o per aumentare la flessibilità degli sci. Ma anche nei tessuti delle mute e dei costumi da bagno, per accelerarne l’asciugatura.

Tensioattivi

Quando si sceglie un cosmetico o un detergente, un ingrediente da tenere in assoluta considerazione è certamente il tensioattivo utilizzato per per formularlo.

I tensioattivi sono sostanze chimiche che permettono la rimozione dello sporco dalla superficie cutanea. In base alla loro diversa struttura chimica, servono a bagnare, fare schiuma, detergere, emulsionare o miscelare.

Spesso in commercio troviamo i tensioattivi "anionici": i più utilizzati perché efficaci ed economici. Tra questi i più diffusi sono:

  • SLES (Sodium Laureth Sulfate) quello più utilizzato nei bagnoschiuma convenzionali e nei detersivi per lavare i piatti.
  • SLS (Sodium Lauryl Sulfate) è eco bio ma piuttosto aggressivo se usato da solo (cosa che comunque non accade quasi mai)

Sono mal tollerati dalle pelli secche e sensibili perché possono causare fenomeni irritativi.

Ci sono poi i "cationici"usati soprattutto per shampoo, balsami e maschere per capelli, poiché non hanno potere lavante, né potere schiumogeno, ma solo un effetto condizionante, sopratutto nei capelli perché ne eliminano la carica elettrica.

Altri tensioattivi utilizzati sono : "Anfoteri" e i "Non-Ionici".

Siliconi

Facendo le giuste ricerche si ci imbatte nella discussione continua tra eco-bio integralisti assolutamente intransigenti riguardo ai siliconi e esperti di settore che sostengono invece che questi possono essere tranquillamente utilizzati, purché sporadicamente e in percentuali moderate.

Chiariamo che sia i siliconi che altri ingredienti elencati sono stati usati e testati prima di essere immessi nel mercato, per cui solo gli ingredienti cosmetici autorizzati dalle leggi italiane ed europee  possono essere utilizzati.

Questo però non significa che non siano ingredienti pesantemente inquinanti e che possano, a lungo termine, causare danni alla pelle.

Innanzitutto vediamo insieme la definizione di siliconi:

I siliconi sono derivati organici del silicio e sono chimicamente inerti. Sono sostanze fotostabili (cioè non si modificano alla luce del sole) e sono inodori e incolori. Esistono siliconi volatili e siliconi densi. I siliconi volatili sono quelli che evaporano a contatto con la pelle, non lasciando traccia di sé, utilizzati nella cosmesi convenzionale per elaborare formulazioni leggere. I siliconi densi invece, non evaporano e sono utilizzati soprattutto per pelle e capelli per la loro funzione filmogena.

Dunque schematizzando, i siliconi:

  • Fanno effetto barriera sulla pelle e sui capelli
  • Donano effetto lucidante ai capelli e li districano
  • Evitano l'effetto bianco delle creme
  • Danno un tocco setoso

Ma..

  • Non idratano la pelle, ma la ungono e basta
  • Non idratano né nutrono i capelli, ma li fasciano soltanto e li ungono superficialmente
  • Sono antitraspiranti ed occlusivi
  • Non sono biodegradabili e sono inquinanti
  • Nella cosmesi i siliconi non sono "curativi", ma forniscono soltanto soluzioni temporanee e apparenti
  • Sono sintetici e non dermoattivi.