Da oltre cinque millenni l’Aloe è considerata una pianta magica:
“Rimedio dell’armonia” per la medicina tradizionale cinese, chiamata Kumari che significa dea della vita dalle popolazioni himalayane, “dono di Venere” per la cosmesi ed “erba santa”, l’aloe è stata utilizzata a scopo terapeutico in ogni epoca e cultura.
Viene celebrata fin dall’antichità, è conosciuta fin dai tempi degli Assiri, per le sue proprietà medicinali. Viene citata in scritti antichissimi, come ad esempio ne il “Papiro de Erbes” uno dei più antichi testi di medicina del 1500°.C., che ne documenta l’uso presso gli Egizi; ritenuta da quest’ultimi la pianta dell’immortalità, veniva infatti posta all’entrata delle piramidi dove serviva per indicare il cammino dei faraoni defunti verso la terra dei morti. Ancora oggi viene ritenuta protettrice e portatrice di felicità se collocata presso le abitazioni. Si crede che possa proteggere il nucleo familiare assorbendo le energie negative che vengono da fuori.
Ippocrate (460-337 a.C.) cita ripetutamente l’aloe nei suoi trattati decantandone le proprietà antinfiammatorie, rigeneranti, disinfettanti e cicatrizzanti. Cleopatra la utilizzava per le sue proprietà idratanti, emollienti e protettive, capaci di mantenere o ristabilire l’elasticità e l’aspetto giovanile della pelle.
Dietro il suo aspetto umile e discreto, questa pianta cela ciò che è stato definito un prodigio della natura. L’Aloe o giglio del deserto, appartiene alla famiglia delle Liliacee con fusto molto corto e foglie carnose a rosetta e fiori gialli, rossi o bianchi in pannocchie. Cresce spontaneamente in Sudafrica, Sudamerica e nelle regioni mediterranee. Come tratto distintivo presenta una straordinaria capacità di trattenere acqua anche in clima caldo e arido che le consente di sopravvivere in condizioni estremamente difficili. Il nome aloe deriva dal greco als, alos, significa “mare, acqua marina, sale” e allude al sapore del succo, amaro e salata come l’acqua di mare.
La famiglia delle Aloaceae comprende circa 350 varietà, ma tra quelle di grandi dimensioni ad interesse cosmetico-curtivo, si annoverano :
- l’aloe barbadensis Miller o Vera (specie più conosciuta ed utilizzata al mondo, che fin dall’antichità ha catturato l’attenzione dell’uomo)
- l’aloe arborescens Miller
- l’aloe ferox
- l’aloe chinensis
La parte della pianta maggiormente utilizzata è il gel presente all’interno delle foglie. La raccolta delle foglie deve essere eseguita manualmente, tagliandole alla base in modo tale che il gel interno alla foglia stessa non si ossidi venendo a contatto con l’aria. Le foglie raccolte vengono lavate in maniera accurata per passare poi alla successiva fase della decorticazione, eseguita a mano, per la rimozione delle spine e della cuticola coriacea esterna. In questo modo viene eliminata la presenza di aloina e di altre sostanze antrachinoniche, localizzate nell’involucro esterno della foglia , responsabili del sapore amaro e dell’eccessiva attività lassativa. Ogni singola foglia viene sezionata in senso verticale per controllare l’integrità del gel interno e poterlo estrarlo in maniera più agevole.
La polpa interna liberata è pronta per la produzione del succo dal quale si possono ottenere molteplici prodotti sia per uso interno che esterno.
Questa pianta conosciuta fin dall’antichità è arrivata fini ai nostri gioni mantendo inalterato il suo potere curativo. Le conoscenze delle diverse componenti e delle caratteristiche chimico-fisiche, botaniche e biochimiche hanno assunto un interesse scientifico a partire dagli anni ’40 quando vennero descritte in maniera approfondita dal prof. T.D. Rowe.
Nel corso dei decenni che seguirono sono stati svolti molti lavori riguardanti le immense proprietà dell’Aloe, raggiungendo l’apice tra gli anni ’80 e ’90. In questi anni è stata ben evidenziata la mappa delle maggiori sostanze presenti e sono stati effettuati molti studi in campo medico-scientifico in maniera più precisa.
Molti ricercatori sostengono che gli effetti benefici dell’Aloe derivano dall’azione sinergica di circa 80 classi di composti diversi e 200 molecole biologicamente attive (tab.1) che si possono ricondurre a tre grandi gruppi:
- gli zuccheri complessi (mucopolisaccaridi)
- gli antrachinoni
- i micronutrienti
Tab.1: Sostanze presenti nell’aloe
Vitamine
VitA Vit. B1,B2,B3,B6,B12 Vit.C Vit. E Acido Folico Coline |
Aminoacidi essenziali
Isoleucina Leucina Lisina Metionina Fanilalanina Treonina Triptofano Valina |
Aminoacidi secondari
Acido Aspartico Acido Glutammico Alanina Arginina Glicina Istidina Idrossiprolina Prolina Serina Tirosina |
Sali minerali
Calcio Fosforo Potassio Ferro Magnesio Zinco Sodio Cloro Alluminio Boro Manganese Bario Rame Cromo Silicio Stronzio |
Lignine e glucosidi antrachinonici
Lignina Aloina A (Aloctin A, Alo-A) Barbaloina (Aloina B) Isobarbaloina Antranolo Antracene Acido aloetico Aloeresina Aloenina Acido cinnamico Acido crisofanico Olio etereo Aloe uncina Aloemodina
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Enzimi
Cellulasi Carbossipeptidasi Bradichinasi - Catalasi Amilasi Ossidasi Fosfatasi acida Fosfatasi alcalina Creatinfosfochinasi Lipasi Nucleotidasi Proteasi Ciclo-ossigenasi |
Mono-polisaccaridi
Ace- e Aloe-mannano Glucosio Mannosio Xilòsio Arabinosio Galattosio Ramnosio Cellulosa Acidi uronici . Glucomannani Carrisyn |
Altri composti
Acqua Lipidi polari Lipidi non polari Proteine Acido salicilico Lecitine(ATF1011;AlexinB) |
Tra gli zuccheri complessi spicca l’acemannano, beta-(1,4)-poli-mannosio acetilato, è il capostipite dei carboidrati complessi a catena molto lunga.
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L’acemannano è biologicamente attivo nell’organismo, essendo assorbito dall’intestino senza modifiche digestive. Trattiene l’umidità nella foglia viva e porta la stessa funzione sulla pelle, favorendo idratazione e morbidezza epidermica; se immerso nell’acqua sviluppa formazione viscose. Esso svolge anche importanti azioni a livello del sistema gastrointestinale e immunitario. Questo polisaccaride contribuisce alla stimolazione delle difese immunitarie. Prima tra tutte viene stimolata la produzione di linfociti T e macrofagi da parte del timo e cellule del pancreas. L’acemannano è anche dotato di attività battericida e germicida. Denominazione comune a tutti i suoi effetti è l’azione che permea la superficie gastrointestinale, aumentando la fluidità e la permeabilità delle membrane stesse. In questo modo vengono eliminatte le tossine.
Altro gruppo di sostanze sono gli antrachinoni, che possiedono un’ampia gamma di proprietà; sono molto diffusi nel regno vegetale. Tali composti regolano la motilità intestinale intrinseca grazie alla stimolazione dei plessi intestinali, con conseguente aumento delle peristalsi e dell’azione lassativa. Come detto in precedenza, il succo di aloe viene comunque privato della presenza di antrachinoni, tra cui l’aloina, quello maggiormente rappresentato.
Il contenuto di micronutrienti nella pianta dell’aloe è molto alto e variegato, vantando nella maggior parte dei casi più di vent qualità diverse. Tale preropgativa rende il succo di aloe importante nell’integrazione multi-minerale e vitaminica, condizione rara in natura.
Sono innumerevoli che proprietà dell’Aloe, sia essa assunta come succo che applicata a livello cutaneo come gel. Assunto per via interna, il succo di Aloe vera depura l’organismo sia dalle tossine esogene che da quelle endogene aiutando, in questo modo, l’azione depurativa del fegato, dei reni e del sistema linfatico. Inoltre stimola e riequilibria il sistema immunitario, aumentando le difese dell’organismo; svolge un’azione eupeptica, colagoga sull’apparato digerente con effetto cicatrizzante, riepitelizzante e riequilibrante del pH. La grande ricchezza di vitamine, minerali e amminoacidi fa del succo un ottimo antiossidante e nutreinte cellulare. I preziosi oligoelementi presenti nel succo di Aloe come manganese e selenio, costituiscono gli enzimi superosiido dismutasi e glutatione perossidasi, noti come agenti antiossidanti e antinvecchiamento cellulare.
A livello topico possiede proprietà idratanti e cicatrizzanti; è largamente impiegato in caso di ustioni, scottature solari e irritazioni della pelle. Svolge un’azione calmante e lenitiva sui tessuti infiammamti e dolenti con un’intensità pari ai farmaci di sintesi a base di steroidi con il vantaggio di non produrre effetti collaterali tossico-nocivi. L’attività antiflogistica si manifesta attraverso i tre steroidi vegetali: lipeolo, β-sisterolo e campesterolo. Ne consegue un effetto inibitorio della prostaglandine di tipo 2 che in sinergia con l’azione dell’acemannano che stimola i macrofagi e la bradichininasi che è implicata nella gestione del dolore poiché inibisce la formazione di chinine, tra cui bradichinina e interleuchina dona sollievo alle zone interessate.
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