Daniela Tinti & the Flowers è un progetto che nasce esattamente il 20 novembre 2019, con quella notiziola che arriva fulminea a ciel sereno a dirti: non è più tempo di tergiversare.

E’ un progetto di divulgazione botanica scientificamente impertinente, rigorosamente dissacrante, sperimentalmente provocatorio, auspicabilmente divertente, a tratti trash, con note noir e un aroma persistente di ironia e frutti rossi. Non è vero…ci saranno anche momenti di serietà, ma pochi.

Daniela Tinti sarei io….naturalista di formazione, botanica di professione, raccontatrice di botanica per passione, cantautrice da karaoke, ma sempre di botanica, per sperimentazione. Ma se volete un curriculum più serio cercatelo perché da qualche parte l’ho messo. In sostanza dovrei saper riconoscere le piante spontanee, e saper raccontare qualcosa su ciascuna di esse, possibilmente senza inventare troppo. Mi sono occupata di Orti Botanici, Erbari, Banche dati geografiche…ho passato molto tempo sul campo a raccogliere le piante e altrettanto fra biblioteche ed erbari a cercare di dare un nome a queste meravigliose sconosciute. Frequentando (oltre che i libri) una moltitudine di persone stupende conosciute nei paesini d’Abruzzo, ho imparato (più o meno…) a fare anche tantissime cose con le piante: tingere, cucinare, curare, intrecciare…

Non ho un buon rapporto con il cosiddetto “sistema”...io cerco di cambiare lui e lui cerca di cambiare me. Un casino insomma.

The Flowers sarebbero i fiori…o, più in generale le piante... Quelle il cosiddetto “sistema” di cui sopra non può cambiarle, ma può, purtroppo, estinguerle, o almeno arrivarci molto vicino. E a me questa cosa fa molto incazzare. Il Limonio aquilano e la Ginestra aquilana sono solo alcune fra queste. Pochissimi individui in pochissime località uniche al mondo. Con pochissime possibilità di sopravvivere alla sesta estinzione di massa causata dall’uomo.

Poi ci sono tutte quelle piante che non rischiano di estinguersi, anzi sono comunissime,  ma rischiano di finire nel dimenticatoio. Lo sapevate che molte di esse hanno reso possibile l’invenzione di alcuni farmaci di sintesi? O che da certe specie di piante che oggi guardiamo distrattamente hanno avuto origine le piante coltivate che stanno alla base della nostra alimentazione? E che quella comunissima margheritina “qualsiasi” era pressoché l’unica possibilità di tingere in giallo i filati?

Seguitemi sul Blog Farmanatura, oppure sulla mia pagina Facebook, sul mio canale you tube, sul mio gruppo wattsapp e, soprattutto, alle mie lezioni semiserie di botanica un po’ qua e un po’ là, un po’ parlate un po’ cantate un po’ minchiate.

Si, perché è successo che “Daniela Tinti & the Flowers” ha incontrato Farmanatura.

E ne è nata una bella cosa…

Se Farmanatura è il vostro fornitore di benessere, non dimenticate che quel benessere deriva dal mondo vegetale in cui siamo tutti, costantemente, piacevolmente immersi.

Vorremmo che entrare nei negozi Farmanatura non fosse solo un’esperienza di acquisto, ma che diventasse per voi un’opportunità.

Un’opportunità per acquisire consapevolezza su quanto di raro e prezioso ci circonda, ed entrare in contatto con la vera sorgente di benessere:

Quel filo d’erba, quel fiore, quel particolare tipo di albero che abbiamo sempre visto…ma che non abbiamo mai, veramente, guardato.

Vi racconterò le cose che a me è piaciuto scoprire. Condividerò con voi quello che mi passa per la mente quando vedo scritto “piantaggine”, “edera” o “bardana” su qualche etichetta… Vi farò notare piccoli dettagli, vi riferirò alcuni aneddoti che probabilmente, spero, cambieranno il vostro modo di camminare sui prati, nei boschi o su una semplice aiuola.

Ossia in quei luoghi dove comincia Farmanatura.

Ossia in quei luoghi dove tutti noi cominciamo.

Nel 1968 Baba Dioum, ingegnere forestale senegalese, disse queste parole:

Alla fine conserveremo solo ciò che amiamo, ameremo solo ciò che conosciamo, conosceremo solo ciò che ci è stato insegnato”.

Guarda il video